LA TROIKA? NO, GRAZIE!
Un pugno di noi che non si rassegna a subire la miseria dell'attuale fiction politica, senza velleità ma come atto di volontà intellettuale, ha sottoscritto questo breve manifesto-appello che riassume la questione centrale della crisi italiana e dell'Europa latina in particolare. Occorre uno scatto di dignità e di verità ed anche di realismo politico. Il saggio dell’insigne prof. Guarino pubblicato alla fine del 2013 da Il Foglio di Giuliano Ferrara ci è sembrata l'occasione giusta. Parafrasando il finale di un grande vecchio film di Sam Peckinpah, The Wild Bunch, "non sarà come prima ma è già qualcosa".
La ripresa economica non ce la regala nessuno. Tanto meno le politiche di austerità imposte dall'eurocrazia di Bruxelles che servono solo al surplus commerciale tedesco, in palese violazione dei Trattati e della sovranità nazionale degli Stati della UE.
Soglia di deficit al 3% del PIL, debito pubblico al 60%, Fiscal Compact in tema di riduzione del debito pubblico del 3,5% l'anno a partire dal 2014… il sonno della Politica genera mostri e questo al netto di qualsiasi spending review che pure la Seconda Repubblica non è riuscita neanche ad abbozzare.
Se non si procede rapidamente ad una correzione di rotta è auspicabile nel lungo termine un'uscita dall'euro e la formazione di una moneta comune con un gruppo paesi che possibilmente includa anche la Francia per il suo peso storico a livello internazionale.
Il saggio del prof Giuseppe Guarino pubblicato da Il Foglio non è solo una rigorosa e documentata analisi, è già una piattaforma politica in cui ci riconosciamo e da cui partire per ridare una prospettiva politica ad una classe dirigente esausta che non riesce a sollevarsi da un provincialismo autoreferenziale.
Bisogna far presto prima che anche da noi, come in Grecia, arrivi la troika con buona pace di Saccomanni, dopo di che saremo ancora più in salita.
Ristabilire la legalità dei Trattati contro il dirigismo eurocratico di Bruxelles, è un programma politico impegnativo dopo almeno un decennio di vuoto di iniziativa e di sudditanza alla robotizzazione del Leviatano europeista "che ha congelato la vita democratica non solo in Italia".
Ma è l'unico realisticamente possibile ed in nome del quale siamo disposti a riprendere un'antica battaglia riformista che oggi ritorna di attualità proprio sullo scenario continentale del dopo Maastricht.
Gianni Bonini
Leonardo Tozzi
Massimo Armellini
Riccardo Bertoni
Riccardo Chiarini
Luigi Colomba
Debora Degl’Innocenti
Salvatore Delli Paoli
Fabio Fallai
Fabio Focardi
Massimo T. Mazza
Sandra Roghi
Simone Somigli
Leonardo Tirabassi
Fiorenzo Bucci
Lino Signori
Mauro Vaiani
Enzo Stella
Calamai Cesare