INTERNET E IL MEDITERRANEO
LUCA BASSILICHI
24 ott 2014
INTERNET E IL MEDITERRANEO

“La Paura è il demone peggiore che si annida nella società. Potrà essere combattuto costruendo strumenti innovativi grazie a internet”.

Voglio iniziare queste considerazioni con un’affermazione netta: le possibilità di un forte rilancio del ruolo del Mediterraneo e quindi delle nazioni e, soprattutto dei loro popoli, che ne fanno parte deve essere percorsa ora e subito utilizzando un alleato strategico, le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ovvero le tecnologie della rete Internet e dintorni. Ora e subito, in modo particolare, in considerazione delle drammatiche vicende che ogni giorno aumentano di intensità. Naturalmente le nuove tecnologie rappresentano e, sempre più rappresenteranno, un unico substrato per i popoli che abitano e vivono l'area Mediterranea. Le nuove Tecnologie della RETE inoltre legano il passato il presente, ed il futuro attorno ai valori, ai significati che si sono stratificati nel tempo storico. Rappresentano anche, come vedremo, una formidabile opportunità di sviluppo economico.

Cogliere l'attimo, qui ed ora, che metta in grado di accendere lo sviluppo economico-sociale e, quindi, agganciare un circolo virtuoso di crescita e confronto aperto e pro attivo comporta uno scontro/confronto a tutto campo, pluriennale fatto di stop and GO, successi e sconfitte. La moltitudine di portatori di interessi particolari in campo, produrrà necessariamente, tanti nemici esterni ma anche interni, insinuando in tutti gli attori il "DEMONE DELLA PAURA".

Senza essere ingenui, si pensa ad un ruolo importante dell'Italia come potenziale leader di una proposta europea che si fondi, senza indugi, sullo sviluppo culturale, economico, tecnologico ed artistico. Unico e realistico momento di integrazione e collaborazione complessiva di popoli, culture, etnie, valori, visioni diverse; portatori di interessi particolari espliciti e nascosti, avviluppati tra loro senza soluzione di continuità.

Questo significa anche una condivisione delle tecnologie della rete che possa essere in parte sottratta al solo utilizzo di canale di comunicazione e di socializzazione del mondo degli estremismi, che fruiscono e maneggiano abilmente i Social Network a scopo di diffusione dei loro messaggio e di formazione, addestramento ed allargamento della loro base sia nel mondo occidentale che nelle varie terre di origine.   

Sono consapevole delle difficoltà strutturali proprie di questo nostro presente storico, non dimentico la crisi economica, culturale ed identitaria in cui versano  le nazioni occidentali Europee che abitano il Mediterraneo, come non mi nascondo di fronte all'irrisolto nodo delle relazioni tra Israele ed il mondo Arabo, alle effimere primavere dei mondi dell'Africa Nord-Occidentale e della penisola Araba, alle contraddizioni del Turchia e così continuando. Anzi proprio i fallimenti e la mancanze di vie di uscita dalle politiche tradizionali con cui da decenni rispondiamo a queste crisi continue, proprio per la crescita del DEMONE della PAURA, per citare Zygmunt Bauman, dobbiamo dare una risposta anticiclica ed innovativa.

Una risposta basato su sviluppo, compresenza di valori, etnie, religioni che faccia dello sviluppo economico-sociale e dell'uso delle tecnologie della rete il suo focus. Certi che il confronto, il miglioramento della qualità della vita e della salute degli individui e delle comunità, sono il vero elemento e fondamento di rottura epistemologica e fattuale.

Un progetto che si basi su un programma di cooperazione territoriale con l'obiettivo di sviluppare le aree mediterranee comprese nello spazio marittimo e costiero in termini di ACCESSIBILITÀ FISICA (porti, strade, ospedali, servizi alla persona, ecc) e VIRTUALE (banda larga, Wi-FI, HOT-SPOT, SERVIZI GPS, BIG DATA, ecc), INNOVAZIONE, VALORIZZAZIONE delle RISORSE NATURALI, CULTURALI, LINGUISTICHE, al fine di assicurare la coesione territoriale, e favorire nel tempo OCCUPAZIONE e SVILUPPO SOSTENIBILE NELL'ECOSISTEMA MEDITERRANEO .

GLI ELEMENTI PORTANTI di questo progetto sono quattro:

Accessibilità e reti - Migliorare l'accesso alle reti materiali ed immateriali ed ai servizi di trasporto al fine di sviluppare una integrazione a rete fisica e virtuale

Innovazione e Competitività - Favorire ed incrementare lo sviluppo del sistema produttivo locale nel contesto mediterraneo nell'ottica GLOCAL ovvero dell'integrazione delle attività locali in chiave di sviluppo globale.

Risorse Naturali e Culturali - Promuovere la protezione, la gestione congiunta e lo sviluppo GLOCAL delle risorse naturali e culturali, compresa la prevenzione dei rischi naturali tecnologici nell'ottica dello sviluppo sostenibile ed alla valorizzazione dell'area di cooperazione con particolare attenzione alle nuove forme di Turismo, di rilancio del cibo locale, delle materie prime. Focus centrale dovrà essere dato alla AGRICOLTURA.

Integrazione delle risorse e dei servizi alla persona, alla comunità - Sviluppare la collaborazione, l'integrazione per migliorare l'accesso e l'uso alle funzioni dei servizi alla persona e alle comunità, servizi a valore aggiunto, avanzati nei settori della salute, della cura alla persona, della cultura, dell’istruzione e della qualità della vita in generale.

In questo contesto la differenza di partenza culturale, linguistica, economica, politica, valoriale  ed etnica ecc,  la frammentazione dei vari livelli di cultura dell'Innovazione, il diverso peso del DIGITAL DIVIDE, le enormi, e sempre più evidenti differenze economiche tra le nazioni e le popolazioni - con il consolidarsi dell'economia dell'1%, ovvero del concentramento nelle mani di pochissimi delle ricchezze complessive -  tutto ciò deve darci la spinta per accelerare l'uso intensivo della tecnologia, dell'innovazione e della ricerca scientifica storica e sociale. Riportandola al centro di una politica di apertura e di inclusione. Questo significa che possiamo, anzi, dobbiamo spingere la fruizione delle nuove tecnologie della informazione e comunicazione. Non possiamo lasciare in mano al mondo degli estremismi, della guerra e dei servizi segreti l'uso intensivo dell’Innovazione e della politica della rete. Ogni uso della tecnologia per la crescita economica mia e della mia famiglia/comunità, per la protezione della salute della mia famiglia e della mia comunità, per il miglioramento sociale, culturale ed artistico,  sottrae spazio all'uso esclusivamente per la guerra e per il controllo sociale della rete.

In particolare mi riferisco all'utilizzo delle tecnologie Internet spinto al massimo dell'innovazione possibile rilanciando sulle infrastrutture (banda larga, satelliti, ma anche mongolfiere utilizzate per portare Internet a costi bassi nelle zone più impervie del pianeta e dell'area del Mediterraneo) ma fruendo anche Internet nella filiera dell’AGRICOLTURA DALLA PRODUZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE TAGLIANDO  intermediari inutili e costosi, ma anche per i servizi meteo, artigianato che trova come il Turismo nell'E-COMMERCE IL SUO ALLEATO migliore privilegiato.

Stesso ragionamento, nell'ottica dell’offerta integrata vale per la moda, da quella internazionale a quella etnica GLOCAL , lo sport, la cultura della persona, soprattutto per la SANITÀ, che diviene uno dei luoghi privilegiati dell'affermazione della cultura della rete, pur rispettando le varie culture e valori;  la tecnologia ed, infine, la cura/sicurezza della persona.

Mi preme anche citare le tecnologie come I.O.T. Ovvero l'internet delle cose/oggetti, come evoluzione dell'uso della rete ossia oggetti, in luoghi distinti, si rendono riconoscibili ed acquisiscono intelligenza in virtù della capacità di comunicare tra loro, ed accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo informativo grazie alla connessione ad Internet.

Si fornisce quindi, una identità digitale alle cose ed ai luoghi del mondo fisico. Le applicazioni conseguenti sono molteplici, variegate ed in forte crescita dall'industria alla logistica, dalla infomobilità fino alla efficienza energetica, all'assistenza remota alla tutela ambientale, dall'agricoltura con l'estensione alla sua filiera liberata dagli intermediari zavorra alla sanità. Non posso non accennare anche alle tecnologie quali IFFTT, IF THIS THAN THAT (se succede quello allora deve succedere questo altro). Permettono di integrare due o più tecnologie in modo automatico, creando le condizioni per la collaborazione di tecnologie diverse. Non si possono dimenticare le varie funzioni dei  Social Network,

Last but not least i vari servizi di E-PAYMENTS  e di moneta elettronica che diventano, oltre che tecnologie di servizio, comode, trasparenti, alleate anche dell’economia GLOCAL, elemento di identità e di appartenenza. L'accesso con impronte digitale, o tecniche simili che superano  le barriere linguistiche, sono user friendly.

E' di evidenza palmare che il mondo dello sviluppo del sistema economico, tecnologico, sociale, artistico-culturale del Mediterraneo ha grandi potenzialità, offre importanti nuove opportunità, trova come solido alleato il mondo della rete ma tra i vari nemici deve confrontarsi con il DEMONE DELLA PAURA, COME ACCENNATO SOPRA. Quindi il Superamento della logica della PAURA diventa una necessità per ben operare. Anzi sono convinto che solo le mutate condizioni socio-economiche possono portare un nuovo quadro che non sia fertile per la sola logica del terrore.

Si tratta di riempire di contenuti la pluralità delle culture del Mediterraneo che accettino anche solo un primo terreno comune di confronto con l'aiuto della politica della rete e della Politica con la P maiuscola. Contenuti che si frappongano alla forma attuale puramente negativa ossia la globalizzazione come processo parassitario e predatorio che si nutre della forza degli Stati-nazione.

Citando l'economista J. Attali le nazioni organizzate in Stati “perdono la propria capacità di influire sulla direzione generale delle cose, e nel processo di globalizzazione sono private di tutti i mezzi di cui avrebbero bisogno di orientare il proprio destino e resistere alle numerose forme che le loro paure possono assumere", quindi la società non è più protetta dallo Stato, non si fida della protezione che esso offre, è esposta ormai alla rapacità di forze che non controlla.

Da qui, la paura ovvero il demone peggiore che si annida nella nostra società. Il demone della paura potrà essere combattuto ed esorcizzato costruendo strumenti come quelli dello sviluppo economico-sociale e della politica della rete.