COHOUSING, METAFORA NELLA NOSTRA EPOCA
RICCARDO BERTONI
28 gen 2015
COHOUSING, METAFORA NELLA NOSTRA EPOCA

Tutti i tentativi di sviluppo partiti dall'alto hanno prima o poi dichiarato forfait di fronte alla più popolare e realistica spinta dal basso. Vi ci vedreste a vivere nel paesino fantastico del Truman Show?

Biennale di architettura di Venezia 2013: la vittoria va ad Urban Think Thank di Alfredo Brillenbourg e Hubert Klumpner ed a Justin Mc Guirk per la Torre David a Caracas, come esempio di una nuova forma di aggregazione urbana.

Questa e' la premessa che identifica nel cohousing l'intenzione attiva di predisporre strutture comuni atte a permettere la convivenza di piu individui ottimizzando i costi di gestione e facilitando un interscambio sociale e culturale. Secondo gli ideatori, convivendo con strutture comuni si spende meno, ci si aiuta, si crea di fatto una sorta di microcomunita' che ci porta avanti nel migliore dei modi.

Non entro nel merito dell'aspetto architettonico, ma non trovo niente di più contraddittorio di una affermazione simile. I cosiddetti attori della vicenda sono in realtà vittime e quindi soggetti passivi di quella che nei secoli si e' periodicamente ripetuta sotto il nome di crisi economica. Quest'ultima crea condizioni di anomalia rispetto al momento di benessere precedente ed evidentemente incide in modo rilevante sui comportamenti delle masse. Da qui la necessita' di variare abitudini, ridurre i costi ed adeguare i propri stili di vita, ma dall'alto verso il basso e non viceversa.

Tutti i tentativi di sviluppo partiti dall'alto, come la pianificazione urbana su larga scala, hanno prima o poi dichiarato forfait di fronte alla più popolare e realistica spinta condivisa dal basso. Vi ci vedreste a vivere nel paesino fantastico del Truman Show? Pensate veramente che i precedenti tentativi di creare dei modelli, coincidenti con momenti storici di grande evoluzione (o involuzione) economica siano stati dei successi?

Charles Fourier (1772 1837) con i suoi falansteri ha ispirato la fondazione di diverse comunita' negli Stati Uniti a Dallas, o la Brook Farm vicino a Boston, sciolta in seguito ad un incendio nel 1849. Fourier criticava fortemente la società borghese capitalista del tempo che era, secondo lui, fallita poichè il libero mercato non aveva portato il benessere promesso: il mondo capitalista aveva ampliato il divario tra i pochi che avevano molto ed i molti che avevano poco.

Altro elemento negativo la falsità dei prezzi del mercato immobiliare: non derivano più dal mondo del lavoro, ma da quello della finanza. Egli sosteneva infatti che la vita economica fosse falsificata in quanto il capitalismo badava esclusivamente alla finanza. Non vedete per caso qualche analogia fra allora ed oggi?

Potrei portare esempi di tentativi falliti di imporre modelli di vita attraverso l'architettura fino ad annoiare e quindi lo evito, ma cerco di evidenziare che l'utopia socialista che vedeva la sostituzione dello stato alla famiglia ha creato dei danni assai consistenti. La famiglia patriarcale che ancora oggi vige in tante realtà era l'espressione di una forma di convivenza primordiale, antiquata certo, ma non drogata da sentimenti di rivincita sociale e quindi spontanea. Al suo interno c'era chi si occupava dei bambini così come degli anziani ed i nuclei vicini (altre famiglie) sia in area rurale o urbana collaboravano ai problemi comuni senza che ciò fosse preordinato o organizzato.

Non è un caso che così come in momenti di poverta' ci ci avvicina e si collabora, nelle realta' floride ci si allontana e si tende a combattere per difendere i privilegi... Niente di nuovo sotto il sole.

A tutto cio che e' avvenuto in passato, nel nostro specifico momento storico dobbiamo aggiungere l'aspetto ecologico ed energetico. Mistificando questi termini siamo partiti verso una crociata volta ad imbrigliare il concetto di individualità a favore di quello di collettività, dimenticando che quest'ultima si nutre di tante grandi capacita' individuali.

Ayn Rand (1905-1982) fondatrice della corrente filosofica dell'oggettivismo insisteva sui concetti di individualismo, egoismo razionale ("interesse razionale") e capitalismo, nonché sulla sua opposizione al comunismo ed a ogni forma di collettivismo socialista e fascista. Questa era la cellula primordiale da cui scaturiva la spinta per il progresso: tante piccole identita'a se stanti avrebbero spinto  in avanti la società. Esattamente il contrario di cio che propugnava Fourier.

Ciclicamente si maschera utilizzando con forme architettoniche il desiderio di costruire comunità ideali in cui tutti collaborano e si vogliono bene, dove si produce e ci si riproduce, dove il tempo si ferma e dove i cittadini, tutti rigorosamente della stessa eta' convivono in armonia.

Ci sara' un motivo per il quale le persone che ci hanno provato in passato sono stati definiti utopisti?

Decretare vincitore di una mostra di architettura quello che è stato un fallimento nella progettazione dello spazio, e contemporaneamente apprezzare l'occupazione di utilizzare contenitori urbani, mi pare demagogia . Che il cambiamento sia nell'aria da parecchio tempo è una realtà, ma che si possa pensare di ottenerlo influenzando l'opinione pubblica con il modello Caracas è a mio avviso esclusivamente narcisista e soprattutto, senza niente voler togliere all'attuale dirigenza della Biennale di Architettura di Venezia, lontano dalla realtà.

 

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